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OSSERVATORIO CAPUANO SULL'AMBIENTE URBANO E RURALE, ex COMITATO CAPUANO ALLARME RIFIUTI

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view post Posted on 10/5/2007, 00:41
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L'appello che segue ha avuto poi nuova versione. Segno in rosso le parti modificate e/o ampliate nell'appello nuovo. Al quale arriverete cliccando sul quadrato lampeggiante: image

APPELLO
DEL COMITATO CAPUANO
ALLARME RIFIUTI



IL FALLIMENTO DEL COMMISSARIATO

L’emergenza rifiuti non sono le montagne d’immondizia che si accumulano per le strade ogni tre mesi.

È dal 1994 che la gestione dei rifiuti in Campania è affidata dal Governo a un Commissario Straordinario (da Rastrelli a Bertolaso passando per Losco, Bassolino e Catenacci): un’emergenza che dura paradossalmente da ben TREDICI ANNI! E questa situazione straordinaria-ordinaria sta finendo col renderci indifferenti agli effetti di un metodo che, giustificato in nome di una presunta fretta eterna, consiste nella ripetizione ormai sistematica di scelte miopi e scellerate.

Non è stata messa a punto altra strategia per uscire dall’emergenza se non quella consistente nell’apertura di DISCARICHE A ESAURIMENTO in attesa che entrino in funzione IL GRANDE INCENERITORE DI ACERRA E QUELLO DI SANTA MARIA LA FOSSA. Impianti appaltati dallo Stato alla FIBE
(una multinazionale, che di noi poco si cale), in blocco con tutto il ciclo dei rifiuti.

Intanto è l’ultimo rapporto della Corte dei Conti (delibera 6/2007/G) a constatare ufficialmente il fallimento del regime di amministrazione straordinaria, «di cui la stessa inefficacia ha assicurato la sopravvivenza» e che secondo la Corte avrebbe soprattutto rallentato la raccolta differenziata.

Ma è la raccolta differenziata l’unica vera via per uscire dall’emergenza!
E la legge dice che dovrebbe essere, ovunque, obbligatoria (vedasi LEGGE RONCHI, D. Lgs. n. 22/1997 – che si allinea alle direttive CEE n. 75/442, n. 76/403 e n. 78/319 –, ora aggiornata dalla FINANZIARIA 2007 che prescrive il raggiungimento del 40% entro il prossimo 31 dicembre).


GLI INCENERITORI

Gli inceneritori sono una tecnologia SUPERATA E PERICOLOSA, perché si è recentemente scoperto che producono particolato ultrafine, capace di penetrare – con effetti devastanti – fino nei nuclei delle nostre cellule. Vedi online questa conferenza del prof. Montanari: [...].

E si noti che nella legislazione italiana, in base all’articolo 216 del testo unico delle LEGGI SANITARIE (Gazzetta Ufficiale n. 220 del 20 settembre 1994), gli inceneritori sono considerati «industrie insalubri di prima classe» (altro che le belle rassicurazioni ammanniteci dalla TV, nello spazio tra un telequiz e un reality show!).

Ciononostante è in progetto la costruzione dell’inceneritore di S. Maria La Fossa, vicino Capua. Ed è altresí previsto che l’inceneritore di Acerra, già costruito, entri in funzione – malgrado le proteste della cittadinanza – entro il 31 ottobre.

Quanto al CDR (il Combustibile Derivato da Rifiuti, prodotto nei dodici impianti realizzati dalla FIBE), la magistratura ha dovuto porre sotto sequestro tutti i circa cinque milioni di ecoballe finora assemblati (con spesa miliardaria); balle non a norma, in quanto contenenti immondizia “tal quale” (indifferenziata) mentre dovrebbero contenere solo i residui non riciclabili della (quale?) raccolta differenziata!

Nel frattempo si aprono e si chiudono discariche.


LE DISCARICHE

La discarica di Villaricca, aperta dall’ex Commissario Catenacci nell’ottobre 2006, unico centro ufficiale di smaltimento per tutta la Campania negli scorsi sette mesi (ben poco), chiuderà il 26 maggio.

E quanto durerà la nuova discarica a Caserta? la sua capienza – stimata di circa 400.000 tonnellate – sarà esaurita in due mesi, se resterà l’unico sversatoio della regione (la Campania produce ogni giorno circa 7300 t di rifiuti, senza contare ciò che è già per strada). E che cosa accadrà a luglio? Si vorranno inquinare altre zone?

Restano da capire i reali motivi per cui il Commissariato non ha voluto dare ascolto al prof. De’ Medici, geologo, che segnalava – dopo attento studio – i siti realmente idonei alla realizzazione di discariche, ben lontano da zone abitate e da falde acquifere, al contrario di
Serre e di Caserta.
La scusa della mancanza di tempo non regge: la relazione fu consegnata a gennaio, e in questi mesi si sarebbe potuto fare di tutto, coi potentissimi mezzi a disposizione di Bertolaso (esercito compreso).

I cittadini di Serre, entro il cui territorio Bertolaso si ostina a voler impiantare una discarica di circa 700.000 t a ridosso dell’oasi WWF di Persano e del Sele (il fiume piú pulito del Mezzogiorno!), hanno dovuto ricorrere al Tribunale di Salerno,
che il 30 aprile scorso ha emesso una sentenza grazie alla quale lo scempio si è bloccato (per il momento).

Intanto a Caserta la discarica di Lo Úttaro è stata aperta all’alba del 24 aprile con la forza (circa trecento militi delle varie forze armate e di polizia contro una trentina di presidianti), a onta delle proteste dei cittadini del casertano – vescovo in testa – che cosí hanno visto degradare ulteriormente una zona che aspetta la bonifica dal 2005. E questo sia in violazione della legge 290/06 (cioè la stessa legge che disciplina l’emergenza rifiuti in Campania), precisamente all’art. 5 (per il quale è da tenersi conto dell’impatto ambientale in aree dove già insistono – e cosí era – discariche, siti di stoccaggio ecc. in evidente stato di saturazione), sia in violazione della legge Ronchi, che vieta di conferire il rifiuto “tal quale” direttamente in discarica!

Il rifiuto “tal quale” produce abbodantissimo
(vedasi l’incredibile “lago” di Villaricca) PERCOLATO, liquame tossico che penetrando il terreno giunge a contaminare le falde acquifere; né c’è impermeabilizzazione che tenga a lungo. Ma a Lo Uttaro mancano perfino i pozzi spia per monitorare l’inquinamento del sottosuolo!

E resta ancora da dire che questa discarica occulterà, sotto la nuova immondizia, circa 80.000 mq di rifiuti di origine ignota, sversati illegalmente negli anni ’90.

Quest’ultimo dettaglio pertiene a ben piú grave, e sommersa, EMERGENZA: cioè l’elevatissima e pericolosissima concentrazione in Campania di sversamenti abusivi di rifiuti speciali e pericolosi (anche radioattivi), provenienti dalle industrie d’Italia e d’Europa, a opera della camorra.


CANCRO, FETI DEFORMI, ABBATTIMENTI

Per questo negli ultimi decenni centinaia di migliaia di persone – tutti noi – sono state esposte a inquinanti tossici. Tossicità superiore a ogni norma.

La relazione dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) del 12 aprile scorso ha notificato statistiche inquietanti. Otto Comuni della zona tra le province di Napoli e Caserta sono caratterizzati da un aumento di mortalità per cancro del 9-12%, e un aumento di malformazioni del feto finanche superiore all’88%, rispetto alle altre province e regioni meridionali.

All’inizio degli anni 2000, dei prelievi hanno rilevato nel nostro suolo un tasso di DIOSSINA più elevato che a Seveso dopo l’incidente. E nel 2004 la rivista inglese “The Lancet” ha definito il territorio compreso fra Nola, Acerra e Marigliano «Triangolo della Morte».

Ma il triangolo è ormai un ottagono, un tridecagono, un poligono tentacolare.

Fra l’altro, di recente si è reso necessario l’abbattimento di migliaia di pecore, a causa dell’inquinamento dell’erba.


CHE FARE?

Vediamo ora come possiamo e dobbiamo affrontare la questione a Capua, anzi, a partire da Capua. Non possiamo infatti pensare solo a liberarci dei nostri escrementi ignorando che il problema cittadino, se vuol essere realmente compreso, deve essere letto entro il quadro del disastro DELL’INTERA REGIONE. Il senso dell’agire dei capuani, di concerto con gli abitanti degli altri Comuni, deve essere quello di concorrere all’alleggerimento della situazione campana nella sua totalità.

Solo per cominciare, occorre avviare immediatamente la raccolta differenziata porta a porta,
con divisione dei rifiuti secchi dall’umido (la parte putrescibile) e l’invio di quest’ultimo a IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO fuori regione, in attesa che tali impianti siano attivati dalle nostre parti. E nel contempo, avversare la costruzione dell’inceneritore di Santa Maria La Fossa. Se venisse realizzato costituirebbe un nuovo tragico monumento all’incompetenza e all’arroganza di chi gioca a dadi sulla pelle della gente servendo ciecamente il lucro altrui.

Ci siamo svegliati tardi, perché prima non si sapeva. Ma ormai si sa tutto; e non possiamo tacere, se vogliamo vivere.


Capua, 10 maggio 2007


Edited by Hamlet da Hamelin - 15/9/2009, 21:57
 
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view post Posted on 11/5/2007, 00:38
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Oggi abbiamo incontrato nel pomeriggio il nostro assessore alla NU (la costituzione del comitato è stata affrettata proprio per non essere ricevuti in qualità di singoli cittadini) e abbiamo appreso che nientemeno tra meno di due settimane verrebbero ritirati i cassonetti e avviata una raccolta porta a porta rigorosa, insieme alla costruzione di un impianto cittadino di compostaggio (pronto per ottobre).

In questa rosea ipotesi quindi, Capua potrebbe a breve offrire un contributo all'alleggerimento – certo, relativo – della pressione sui CDR > Lo Uttaro. (A proposito, sempre secondo l'assessore, nei prossimi giorni, se non domani stesso, dovrebbe interrompersi l'attività del CDR di S.Maria C.V.).

Edited by Hamlet da Hamelin - 7/9/2007, 01:11
 
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. Juliette .
view post Posted on 11/5/2007, 00:57




Salve, speriamo bene..
Ricordo quando l'assessore Del Rosso, di Caserta disse qualcosa di molto simile molti molti mesi fa.. e quando a San Nicola la Strada la stessa cosa avvenne (sempre a chiacchiere), più di un anno fa..

amen
 
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view post Posted on 11/5/2007, 01:51
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;) Infatti staremo a vedere, come cani fiutanti...

:ph34r: Nel frattempo, invece che a Capua, ci stiamo battendo a Serre! lì la battaglia è ben più urgente!!! vedi: image

Edited by Hamlet da Hamelin - 16/5/2007, 01:04
 
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view post Posted on 10/6/2007, 19:56
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E' ormai ufficiale: a Capua parte la raccolta differenziata porta a porta, il 20 giugno! i sacchetti vanno ritirati in Comune il martedì mattina.

A questo punto la nostra priorità diventa, ovviamente, il contrasto alla costruzione dell'inceneritore di Santa Maria La Fossa.

Riunione in proposito martedì 12 giugno alle 20.30 alla sede Arci di via Corte della Bagliva.
 
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view post Posted on 23/6/2007, 02:28
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Questo sabato sera,

dalle 18 a mezzanotte,


il Comitato Capuano Allarme Rifiuti

e il Circolo Arci "Oltre il muro"

saranno

a piazza de' Giudici

con un gazebo a far

volantinaggio!

:)
 
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view post Posted on 25/6/2007, 23:05
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INCENERITORE:
TUMORI SENZA RUMORE


APPELLO AI CITTADINI DELL'AGRO CAMPANO


IL FALLIMENTO DEL COMMISSARIATO


L’emergenza rifiuti non sono le montagne di immondizia che si accumulano per le strade ogni tre mesi.

È dal 1994 che la gestione dei rifiuti in Campania è affidata dal Governo a un Commissario Straordinario (da Rastrelli a Bertolaso passando per Losco, Bassolino e Catenacci): un’emergenza che dura paradossalmente da ben TREDICI ANNI! E questa situazione straordinaria-ordinaria sta finendo col renderci indifferenti agli effetti di un metodo che, giustificato in nome d’una presunta fretta, consiste nella ripetizione ormai sistematica di scelte miopi e scellerate.

Non s’è messa a punto altra strategia per uscire dall’emergenza se non quella consistente nell’apertura di DISCARICHE A ESAURIMENTO in attesa che entrino in funzione IL GRANDE INCENERITORE DI ACERRA E QUELLO DI SANTA MARIA LA FOSSA. Impianti appaltati dallo Stato, in blocco con tutto il ciclo dei rifiuti, alla FIBE (società attualmente indagata per truffa) (e, a proposito d’indagini: il vice di Bertolaso, De Biasio, è stato arrestato…).

Ma è la raccolta differenziata l’unica vera via per uscire dall’emergenza! E la legge dice che dovrebbe essere, dovunque, obbligatoria (vedasi Legge Ronchi, D.L. n. 22/1997 – che si allinea alle direttive CEE n. 75/442, n. 76/403 e n. 78/319 –, ora aggiornata dalla Finanziaria 2007 che prescrive il raggiungimento del 40% entro il prossimo 31 dicembre).

Intanto è l’ultimo rapporto della Corte dei Conti (delibera 6/2007/G) a constatare ufficialmente il fallimento del regime di amministrazione straordinaria, «di cui la stessa inefficacia ha assicurato la sopravvivenza» e che secondo la Corte avrebbe soprattutto rallentato la raccolta differenziata!


DISCARICHE: ABISSI D’ILLEGALITÀ (ANCHE QUELLE “LEGALI”)

Restano poi da capire i reali motivi per cui il Commissariato non ha voluto dare ascolto ai geologi dell’Università Federico II che segnalavano, dopo attento studio, i siti realmente idonei alla realizzazione di discariche, ben lontano da zone abitate e da falde acquifere, al contrario – per esempio – di Caserta. La scusa della mancanza di tempo non regge: la relazione fu consegnata a febbraio, e in questi mesi si sarebbe potuto fare di tutto, coi potentissimi mezzi a disposizione di Bertolaso (esercito compreso).

I cittadini di Serre, entro il cui territorio Bertolaso – noncurante della sentenza avversa del Tribunale di Salerno – si ostinava a voler impiantare una discarica di circa 700.000 t a ridosso dell’oasi WWF di Persano, e del Sele (il fiume piú pulito del Mezzogiorno!), a maggio hanno ottenuto un compromesso – si riapre una vecchia discarica, un po’ piú lontano dall’oasi – dopo un presidio durato mesi e mesi, costato duro sacrificio e confronti ripetuti con le forze dell’ordine.

Intanto a Caserta la discarica di Lo Úttaro è stata aperta all’alba del 24 aprile con la forza (circa trecento militi delle varie forze armate e di polizia contro una trentina di presidianti), a onta delle proteste dei cittadini del casertano – vescovo incluso – che cosí hanno visto degradare ulteriormente una zona che aspetta la bonifica dal 2005. Questo sia in violazione della legge 290/06 (cioè la stessa legge che disciplina l’emergenza rifiuti in Campania), precisamente all’art. 5 (per il quale è da tenersi conto dell’impatto ambientale in aree dove già insistono – e cosí era – discariche, siti di stoccaggio ecc. in evidente stato di saturazione), sia in violazione della legge Ronchi, che vieta di conferire il rifiuto “tal quale” direttamente in discarica!

Il rifiuto “tal quale” produce abbondantissimo PERCOLATO, liquame tossico che penetrando il terreno giunge a contaminare le falde acquifere; né c’è impermeabilizzazione che tenga a lungo. Ma a Lo Uttaro mancano perfino i pozzi spia per monitorare l’inquinamento del sottosuolo!

E resta ancora da dire che questa discarica sta occultando, sotto la nuova immondizia, circa 80.000 m3 di rifiuti di origine ignota, sversati illegalmente negli anni ’90.

Quest’ultimo dettaglio pertiene a ben piú grave, e sommersa, EMERGENZA: cioè l’elevatissima e pericolosissima concentrazione in Campania di sversamenti abusivi di rifiuti speciali e pericolosi, provenienti dalle industrie d’Italia e d’Europa, a opera della camorra. Per questo negli ultimi decenni centinaia di migliaia di persone – noi tutti – sono state esposte a inquinanti tossici. Tossicità superiore ad ogni norma.

La relazione dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) resa nota il 12 aprile scorso ha notificato statistiche inquietanti. Otto Comuni della zona tra le province di Napoli e Caserta sono caratterizzati da un aumento di mortalità per cancro del 9-12%, e un aumento di malformazioni del feto finanche superiore all’88%, rispetto alle altre province e regioni meridionali.

All’inizio degli anni 2000, dei prelievi hanno rilevato nel territorio acerrano UN TASSO DI DIOSSINA PIÙ ELEVATO CHE A SEVESO DOPO L’INCIDENTE DEL 1976. E nel 2004 la rivista inglese «The Lancet» ha definito il territorio compreso fra Nola, Acerra e Marigliano Triangolo della Morte.

Ma il triangolo è ormai un ottagono, un tridecagono, un poligono tentacolare.

Fra l’altro, di recente s’è reso necessario l’abbattimento di migliaia di pecore a causa dell’inquinamento dell’erba.


INCENERITORE: TUMORI SENZA RUMORE

Gli inceneritori sono una tecnologia SUPERATA E PERICOLOSA. Si è recentemente scoperto che il particolato ultrafine presente tra le sue emissioni è capace di penetrare – con effetti devastanti – fino nei nuclei delle nostre cellule, a contatto col DNA; e a livello cerebrale deposita una sostanza, l’amiloide, che è alla base di tutte le malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Vedi online questa conferenza del prof. Montanari: http://video.google.com/videoplay?docid=7395495186822276391. È a lui e alla prof. Gatti che l’Unione Europea ha commissionato lo studio che rivela, soprattutto, l’estrema pericolosità del particolato PM 0,1: nanoparticelle cancerogene di diametro inferiore al decimillesimo di millimetro, e che viaggiano – portate dal vento – con ricadute in un’area dal raggio minimo di circa 20 km. NON ESISTE FILTRO IN GRADO DI ABBATTERLE, NÉ SONO RILEVABILI DAI COMUNI SENSORI AMBIENTALI.

Già si sapeva che gli inceneritori emettono, inoltre, dosi massicce di diossina, anch’essa cancerogena. Questa ricade sul terreno e si accumula in tutti gli organismi viventi, mediante la catena alimentare; e, come le nanoparticelle, NON È SMALTIBILE IN NESSUN MODO. SALVO IN UN CASO: il passaggio diretto da madre a figlio nel corso della gravidanza!

I gas originati dalla combustione dei rifiuti contengono anche altre sostanze pericolose (per es. arsenico e formaldeide), e ancora molte altre ancora sconosciute.

Circa un terzo del peso iniziale del rifiuto si ritrova poi, alla fine del ciclo di combustione, sotto forma di ceneri altamente contaminate: pertanto l’inceneritore non elimina affatto le discariche; anzi, al contrario, richiede una discarica speciale per le ceneri residue!

Altro, insomma, che le belle rassicurazioni ammanniteci dalla tv, nello spazio tra un telequiz e un reality show. Meno male (si fa per dire) che nella legislazione italiana, in base all’articolo 216 del testo unico delle Leggi Sanitarie (Gazzetta Ufficiale n. 220 del 20 settembre 1994), gli inceneritori sono già da tempo considerati «INDUSTRIE INSALUBRI DI PRIMA CLASSE».

Va detto che gli inceneritori possono vivere solo grazie alla “truffa” dei certificati CIP 6, cioè da quando – anni fa – sono stati equiparati alle energie rinnovabili (solare, eolica ecc.) e pertanto prendono dei contributi non dovuti, contributi che noi tutti paghiamo con le nostre bollette dell’ENEL!

Gli inceneritori sono inquinanti, antieconomici, inutili: ciò che serve, lo si è già detto, è la raccolta differenziata. E la frazione residua non riciclabile non deve essere bruciata, ma passata per tecnologie a freddo come l’MBT (trattamento meccanico biologico).

Nonostante tutto ciò, è in progetto la costruzione dell’inceneritore di S. Maria La Fossa. Ed è altresí previsto che l’inceneritore di Acerra (il piú grande d’Europa), già costruito, entri in funzione – malgrado le proteste della cittadinanza – entro il 31 ottobre.


CHE COSA FARE NELLE NOSTRE CITTÀ?

Il problema cittadino deve essere innanzitutto letto entro il quadro del disastro DELL’INTERA REGIONE, cioè l’idea motrice deve essere quella di concorrere all’alleggerimento della situazione campana.

È in tal senso che occorre impegnarsi per il pieno successo della raccolta differenziata porta a porta. A Capua c’è poi da capire che cosa il Comune intenda fare in merito ai siti inquinati del Frascale e dell’ex zuccherificio.

Ma la cosa piú importante è avversare la costruzione dell’inceneritore di Santa Maria La Fossa.

Le redini di tale costruzione, inizialmente affidate alla FIBE, sono ora in mano al Commissariato stesso. Il sito scelto in origine era nel territorio di Battipaglia, ed è stato delocalizzato nel 2001 a Santa Maria La Fossa con decisione unilaterale da parte del Commissariato: le ordinanze non sono state trasmesse né al Comune, né alla Provincia, neanche per presa visione.

Il motivo ufficiale della delocalizzazione da Battipaglia è stata la VOCAZIONE AGRICOLA delle sue terre, per la tutela degli ALLEVAMENTI BUFALINI e della mozzarella (esiste infatti un D.L. del 18 maggio 2001 che impedisce di costruire termovalorizzatori in zone agricole caratterizzate da qualità e tipicità dei prodotti). Ma a Santa Maria La Fossa, territorio che presenta le stesse caratteristiche (tranne che la rete viaria è insufficiente al traffico normale; figurarsi quello dei camion mondezzai), la produzione di mozzarella è dieci volte superiore! Eppure nella VALUTAZIONE DI COMPATIBILITÀ AMBIENTALE non si parla per nulla di bufale, come se a Santa Maria La Fossa non esistessero.

Nella suddetta valutazione di compatibilità, inoltre, MANCA UNA QUALSIASI ANALISI DELLO STATO ATTUALE DELL’INQUINAMENTO DI QUESTE ZONE. Ma si pensi solo (per non aprire nuovi capitoli sulle emissioni industriali ecc.) alla miriade di discariche e microdiscariche illegali, o alla discarica di Parco Saurino, legale ma gestita illegalmente (con perdite di percolato nei campi coltivati!)…

Ci si può essere svegliati tardi, perché prima non si sapeva; ma ora che si sa tutto questo, non è possibile tacere, se vogliamo vivere.


Capua, 23 giugno 2007

COMITATO CAPUANO ALLARME RIFIUTI
& CIRCOLO ARCI “OLTRE IL MURO”


Chi ha a cuore questa terra contatti per adesioni, segnalazioni
e informazioni l’indirizzo emerifiuti.capua spirale libero.it*



* Sostituire « spirale » con «@».

Edited by Hamlet da Hamelin - 7/11/2007, 19:07
 
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Ho appena scoperto l'esistenza del sito http://ozidicapua.blogspot.com dove, tanto per cominciare, è linkata «un' inchiesta di Famiglia Cristiana del 1996 in cui Capua veniva indicata come sito di stoccaggio di sostanze tossico-nocive e radioattive», nel corpo di un post dove si evidenzia che a Capua «a causa di un inquinamento invisibile, la gente muore a grappoli, non esiste una famiglia in cui non ci sia stato un malato di tumore, giovani e anziani colpiti si spengono nel giro di pochi mesi per linfomi agressivissimi, tumori ai dotti biliari, al fegato, ai reni di cui c'è stato un incremento del 400% nel giro di pochi anni».

Vi è poi - scendendo più in dettaglio, e che dettagli! - un post sul laghetto-discarica di Casa Cerere, «la più grande discarica abusiva a cielo aperto del Sud Italia», a brevissima distanza dal centro abitato capuano e soprattutto santangiolese, di cui nulla sapevo; tra l'altro «durante l'attività estrattiva della cava abusiva, si è arrivati ad una profondità tale da rompere la falda acquifera sottostante, dando modo così all'acqua sotterranea di riempire l'invaso che si era venuto a creare e successivamente nel laghetto sono state gettate tonnellate di rifiuti tossici, con prevalenza di sostanze cancerogene come stirene e altri residui delle lavorazioni industriali»; «Dagli interrogatori dei giudici, emerge infatti che circa 170 autocarri di rifiuti tossici sono stati illegalmente sversati nel laghetto e nelle sue immediate vicinanze».

E finora, riporta il suddetto post, «nessun intervento di bonifica è stato mai eseguito»; intanto «potrebbe essere stata contaminata l'acqua che usiamo ogni giorno (ammesso che sia la stessa falda) senza tralasciare il fatto che le acque inquinate del Volturno soprattutto in questo periodo estivo vengono utilizzate (anche abusivamente) per irrigare i campi circostanti, finendo per contaminare le produzioni agricole, quelle cioè che compriamo al mercato ogni giorno!». Insomma «da diversi anni i cittadini di Capua e Sant'Angelo in Formis sono esposti a rischi incalcolabili per la salute umana, senza che nessuno ne parli».

Ne parleremo, oh se ne parleremo.

Edited by Hamlet da Hamelin - 7/7/2007, 21:34

Attached Image: Ozi.JPG

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Mappa delle discariche abusive ecc. intorno a Capua:

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Foto ricordo dal secondo stand del Comitato Capuano Allarme Rifiuti e del circolo Arci "Oltre il muro". Il primo stand è stato a Capua, il 23 giugno; quest'altro, ieri, a Santa Maria La Fossa (vedi: image).

 
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Comunicato stampa
2 agosto 2007


Noi, membri del Comitato Capuano Allarme Rifiuti e del Circolo Arci di Capua “Oltre il Muro”, contestiamo fortemente il parere positivo rilasciato dal Ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio, il 27 luglio u.s., alla costruzione dell’inceneritore di Santa Maria La Fossa.

Ci dichiariamo scettici nei confronti delle condizioni pur imposte dal Ministero come necessarie – ed espresse nelle “quaranta prescrizioni” quali che siano – quando, in primo luogo, il Ministro non manca per altri versi di sottolineare la sua contrarietà di principio all’incenerimento, e si mostra propenso – anche se debolmente – alla discussione su tecnologie alternative e più avanzate, come i trattamenti a freddo; e quando, secondariamente, si continua a tacere che la causa della delocalizzazione del progetto primitivo dal territorio di Battipaglia, nell’estate del 2001, fu il riconoscimento del rispetto dovuto a quel territorio in quanto destinato ad allevamento bufalino e a produzione pregiata di mozzarella, mentre non si riconosce contemporaneamente – come non fu né riconosciuto, né tanto meno considerato nella valutazione di compatibilità ambientale del 2001 – che il territorio del basso Volturno non è da meno; e che versa già, a onta di questo, in una grave condizione di degrado ambientale, a causa della massiccia presenza di discariche abusive, o autorizzate ma irresponsabilmente gestite.

Chiediamo alle amministrazioni del Comune interessato e di quelli limitrofi (Grazzanise, Capua, Casal di Principe) di mostrare finalmente e univocamente la loro posizione a riguardo: siamo stanchi di leggere dichiarazioni con cui il sindaco di Santa Maria La Fossa ribadisce la sua estraneità a un progetto cui pure diede, originariamente, il suo nulla osta.

Speriamo di unirci quanto prima ai comitati civici già all’opera nel territorio, per creare una rete di fruttuosa cooperazione e discutere delle alternative all’incenerimento, non mancando – rispetto all’eventualità di un dissociatore molecolare – alcune perplessità di non poco conto.
 
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view post Posted on 7/9/2007, 00:18
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Vi preannuncio che il 23 settembre alle ore 19.00 si terrà a Capua, in p. de' Giudici, nella Sala Consiliare del Municipio, un pubblico convegno per informare tutti circa la situazione rifiuti, la lotta all'inceneritore, i connessi danni alla salute, ecc.; ciò nell'àmbito della manifestazione "Gli ozi di Annibale" organizzata dal circolo Arci di Capua, nostro alleato.

Edited by Hamlet da Hamelin - 9/9/2007, 15:20
 
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ECOMAFIE E INCENERITORI:
TUMORE SENZA RUMORE

Capua, Palazzo Fazio (via Seminario),
ore 19.00 di domenica 23 settembre 2007

INGRESSO LIBERO



Gentili signore e signori,
domenica prossima il Comitato Capuano Allarme Rifiuti, in collaborazione col Circolo Arci "Oltre il muro", terrà a Capua un importante convegno.

Servirà a esporvi i dati reali (che i mass media non lasciano passare, di norma, se non distorcendoli) della situazione, terribile e incredibile, di qui e del resto della Campania per ciò che concerne l'emergenza rifiuti e la sua mala gestione; gli inceneritori e le loro emissioni; la fine che faranno l'agricoltura e l'allevamento; i rifiuti tossici (anche radioattivi) sversati dappertutto dalla camorra; l'aumento di tumori e malformazioni, ecc.

I relatori del convegno, oltre noi del comitato capuano, saranno Antonio Marfella, tossicologo e oncologo dell'osp. Pascale di Napoli; Giuseppe Messina del comitato scientifico di Legambiente; Mena Moretta del comitato Emergenza Rifiuti casertano; il giornalista Giulio Finotti.

Non mancate, fatevi questa passeggiata a Palazzo Fazio. E ditelo in giro; fate venire piú gente possibile: queste cose bisogna farle sapere, ai capuani e a quanti vivono nei dintorni, e non sanno quello che sta capitando sopra le nostre teste e sotto i nostri piedi, nel terreno e nell'aria contaminata.

Venite a udire e a vedere (proietteremo anche filmati e foto) cosa sta distruggendo la nostra salute, la nostra terra, e il futuro dei nostri figli. E cosa si può fare.

Comitato Capuano Allarme Rifiuti



Edited by Hamlet da Hamelin - 25/9/2007, 14:46
 
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CITAZIONE (Hamlet da Hamelin @ 7/7/2007, 17:14)
Ho appena scoperto l'esistenza del sito http://ozidicapua.blogspot.com dove [...] è poi - scendendo più in dettaglio, e che dettagli! - un post sul laghetto-discarica di Casa Cerere

Ed ecco una ripresa del «laghetto degli orrori», che il sig. Annibale ha collocato in YouTube.

 
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I ciechi di Bruegel e lo smaltimento dei rifiuti
Articolo del Comitato Capuano Allarme Rifiuti, 21 dicembre 2007


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Crediamo di offrirvi degli utili spunti di riflessione, esprimendo le perplessità nate durante l’incontro nella sala consiliare del Comune di Capua dell’11 dicembre scorso, presieduto dall’Assessore all’Ambiente Ricci, tenutosi al fine di presentare l’iniziativa del team avvocatizio Giuristudio (che gratuitamente si mette a disposizione dei cittadini campani per denunciare in massa lo Stato, responsabile di averli costretti a vivere in condizioni di grave rischio sanitario con la sua mala gestione dell’Emergenza Rifiuti).

Le nostre perplessità non riguardano Giuristudio bensí il proposito dichiarato dall’Assessore, in tale occasione, di agire concretamente per la realizzazione sul nostro territorio (in alternativa al discusso inceneritore di Santa Maria La Fossa, contro il quale noi per primi ci battiamo) di un impianto di Dissociazione Molecolare, a servire i Comuni dell’agro, sul modello dell’impianto presunto ultramoderno che Ricci recentemente si è recato a visionare in Islanda.

Ebbene, l’impatto di un tale tipo di impianto sull’ambiente sarebbe minore di quello di un classico inceneritore, certo; tuttavia non sarebbe impatto nullo.

Il punto chiave è che esiste un’altra tecnologia, veramente diversa e innovativa, che comporta un livello di emissioni zero: il Trattamento a Freddo, dove non ha luogo alcun processo di combustione.

Ricci, non frequentando le Assise di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia, rischia il cader nel fosso bruegeliano. Per dare fondamento al suo entusiasmo, ha accennato ad autorità scientifiche ministeriali che avrebbero dato il loro beneplacito alla Dissociazione Molecolare. Ma noi dobbiamo disilluderlo, e ricordare che troppo spesso la scienza e i governi – quando non sbagliano semplicemente – servono gli interessi dell’industria. Ben noto è il triste caso dell’amianto, che per anni si è finto nostro amico.

Allo stesso modo altri hanno difeso l’incenerimento classico, fino a pochissimo tempo fa. Ma ormai, la rete di pseudo rassicurazioni che avvolgeva come un abbellente merletto i favolosi inceneritori incastonati nel cuore delle grandi città europee, e che invano ha tentato di velare l’oscenità dell’inceneritore-mostro di Acerra, presenta troppe smagliature, e nessuno avrà piú il coraggio di strombonare un cantico di lode ai termovalorizzatori; che valorizzano l’immondizia, sí, ma solo nel senso che incenerirla costa un tanto al chilo.

Cacciata dalla porta, la combustione si ripropone dalla finestra, sotto forma ora di impianti di smaltimento di biomasse (impianti che in realtà si possono, e si vogliono, usare per bruciare tutti i tipi di rifiuto: da qui la protesta di Pignataro), ora di piú suadenti tecnologie. Ribadiamo che invece non esiste, oggi, soluzione migliore e piú avanzata del Trattamento a Freddo (come potrà spiegarvi per esempio Federico Valerio, direttore del Dipartimento di Chimica Ambientale dell’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro).

L’Assessore Ricci ci ha risposto che, data l’emergenza, occorre fare in fretta (film già visto), e utilizzare la migliore tecnologia attualmente disponibile (intendendo con ciò la Dissociazione Molecolare) lasciando stare le altre, da lui considerate – a quanto pare – mera fantascienza. A questo punto lo abbiamo messo al corrente (ma da qui gli è entrato e da qui gli è uscito) che in Italia è già stata realizzata, udite bene almeno voi, circa una settantina di impianti di Trattamento a Freddo. Senza considerare che la costruzione di un dissociatore richiederebbe ad ogni modo molti mesi, quando all’ emergenza bisogna rispondere immediatamente.

Inoltre: vogliamo, auspicando come tutti la fine del Commissariato Straordinario, che qualunque strategia ipotizzata sia discussa con le comunità interessate, capaci come sono di autoorganizzarsi e di interpellare esperti e tecnici non governativi.

E in conclusione, invitiamo tutti a tenersi ben informati, principalmente volgendosi alle Assise di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia (www.napoliassise.it), ricche delle piú serie fonti.

Chi nel contempo volesse contattare il Comitato Capuano Allarme Rifiuti, ci invii una e-mail ([email protected]).

Resta da dire dell’impianto di compostaggio di San Tammaro, che a febbraio 2008 dovrebbe essere completato: il lieto evento comporterà teoricamente la possibilità di smaltire senza problemi, e senza dissociarne le molecole, tutta la parte umida dei rifiuti.

Edited by Hamlet da Hamelin - 21/12/2007, 16:54
 
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