Il mondo come volontà di rappresentazione rappresenta uno stile di vita interessante, piacevole per il soggetto desiderante, e questo luogo è senz'altro la volontà di rappresentazione di un artista,
quanta pubblicità,
quanti numeri,
quante critiche letterarie raccolte (tutte positive giustamente),
di tanto in tanto qualche soggetto si permette il lusso eclatante di dire la sua, di intromettersi, di entrare come un fallo in questo ambiente uterino:
CITAZIONE
la presentazione è stata davvero valida soprattutto per la presenza del Prof.Corr@do Bològn@ il quale è riuscito a rendere bene il tuo fine ultimo...e cioè (secondo sempre il mio personalissimo parere) il tuo volere apparire a tutti i costi, come se il mondo e la letteratura aspettassero solo te! Mi dispiace doverti dire che gli applausi scroscianti erano per i maestosi interventi di Dè Crisat@faro e Bològn@, i quali hanno creato un'aura di ilarità in tutta l'aula.
Scusami ancora ma nn sopporto le bugie!
bisogna leggere prima il libro e poi parlare, giustamente...
bisogna discutere sul libro non sull'autore(contro saint-beuve), è giusto...
(ma a questo punto in questo spazio uterino si potrebbe anche inserire tutto il libro...ops..vaneggio)
qualche sciocco artista lasciava parlare il "trionfo" da sé, qualcheduno più furbo ha creato il "mito del trionfo stesso", qui ci troviamo probabilmente nella volontà di creare questa seconda casistica (eppure non mi pare di aver ancora visto un articolo di giornale di Jean-Paul Sartre, o un commento di Alberto Moravia, ma dimentico che sono morti...),
dunque è chiedere troppo un minimo di umiltà, almeno fino a quando non vediamo Corrado Augias (ma sarebbe ancor meglio Maurizio Costanzo, sinonimo di fama e danari!) che si aggiusta gli occhiali mostrando il libro alla telecamera...
già avevo subito presentito tanta presunzione, in un sito dove ci sono molti laureandi in lettere e molte persone che magari hanno qualche scritto nel cassetto o hanno vinto qualche concorso o hanno addirittura pubblicato pure loro a simili livelli, ma non hanno avuto la presenza di spirito di farlo sapere in giro, troppo timidi per l'arte, arte che a quanto pare nei tempi moderni esige grande abilità nel "giuoco delle apparenze" e nelle "pubbliche relazioni",
in fondo chi non sa pubblicizzarsi, o non ha un suo magnate, difficilmente può innalzarsi a certi livelli...
bisogna adorare gli artisti presuntuosi, e compatire quelli la cui presunzione è uno smoking troppo largo,
magari con un "premio strega" il tanto esaltarsi sarebbe più giustificato, magari, non ne sono sicuro: ognuno dà alle proprie azioni il peso che più gli fa comodo, è il pregio e il difetto della coscienza...(se la coscienza la si potesse mettere veramente ad un'asta pubblica, sarebbe veramente divertente)...
un complimento per questi riconoscimenti pubblici e d'obbligo,
spero di avere l'onore di leggere il libro al più presto (e spero di non dovervi trovare un'opera autocompiaciuta in vani virtuosismi che ricordino Gadda, Joyce, e tanti altri, senza profondità e incapace di dare emozioni, una critica aprioristica e che non ha la base più concreta, la lettura del testo).
PS:QUESTO INTERVENTO è DOVUTO A CHI AMA IL DURO MESTIERE DELLA SCRITTURA E CHE SA APPREZZARSI AL DI Là DEI RICONOSCIMENTI ACCADEMICI, AGLI INATTUALI, AI TIMIDI, QUELLI CHE CONSERVANO DELLE PERLE DI SCRITTURA CHE NON POSSIAMO CONOSCERE PERCHé TROPPO UMILI E POCO CORAGGIOSI PER MOSTRARLI O PER CREDERE CHE LO "SCRIVERE" POSSA ESSERE UN MESTIERE
Antonio Russo, Pozzuoli (NA), 1981