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Shakespeare e Palasciano in lectura al concerto di Palumbo, Napoli, Maschio Angioino, 23 gennaio 2007, ore 17.45. Gratis!

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view post Posted on 19/1/2007, 00:34
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:woot: Olà! per gli "Incontri al Castello", martedì 23 gennaio alle 17.45 nella Sala della Loggia del Maschio Angioino, ovvero Castelnuovo, si terrà il concerto "La vocalità negli strumenti e con gli strumenti", con musiche di Glinka, Ravel, Palumbo e testi di Palasciano e Shakespeare.

Palumbo ha musicato di Shakespeare i sonetti n. 20, n. 121, n. 128; ciascun brano cantato sarà preceduto dalla lettura della traduzione del sonetto corrispondente (leggo io).

Inoltre, ciliegina palascianesca sulla torta, le tre parti di un quartetto di Palumbo per violino, clarinetto, fagotto e pianoforte saranno precedute da altrettante mie poesie composte per l'occasione. Ieri me le hanno chieste, domani le scriverò, martedì le ascolterete! ;)

Esecutori:

M. Palumbo (pianoforte) [n. 73 dell'Amicarium 1993-2006]
F. Furelli (mezzosoprano)
M. Salvio (flauto)
M. Iacono (clarinetto)
G. Mandaglio (fagotto) [n. 10 dell'Amicarium 1993-2006]
V. Menditto (violino)
C. Tucci (violoncello)
R. Coppola (chitarra)

image
G. Mandaglio

image
Me

(Non avevo una foto di Palumbo)


Edited by Hamlet da Hamelin - 19/1/2007, 01:09
 
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view post Posted on 29/1/2007, 03:00
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:rolleyes: Non ci sono state prove. E così...

«tran tran. Sopra di me il cielo stellato,
dentro di me uno stronzo di formaggio»

... qui i musicisti hanno sobbalzato. ;)
 
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view post Posted on 19/9/2007, 21:12
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Noto che spesso giungon dalla Rete visitatori, qui, guidati da Google, alla ricerca della traduzione del Sonetto n. 121 di Shakespeare; ebbene, eccola qui (l'ho presa dalla Rete):


È meglio esser colpevole che tale esser stimato
quando non essendolo si è accusati d'esserlo;
e perso è ogni valor sincero perché creduto colpa
non dal nostro sentire, ma dal giudizio d'altri.

Perché mai dovrebbero gli occhi altrui adulteri
considerar vizioso il mio amoroso sangue?
Perché nelle mie voglie s'insinuan lascive spie
che a parer lor condannano quel ch'io ritengo giusto?

No, io sono quel che sono e chi mira
ai miei errori, colpisce solo i propri;
potrei esser io sincero e loro non dire il vero,

non venga il mio agir pesato dal loro pensar corrotto;
a men che non sostengano questo mal comune:
l'umanità è malvagia e nel suo mal trionfa.

Edited by Hamlet da Hamelin - 6/12/2007, 23:45
 
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2 replies since 19/1/2007, 00:34   528 views
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