Salve! benvenuto e grazie per questo primo interessante intervento. L'ho staccato dal thread ovvero discussione in cui era inserito, che aveva un altro tema, e ne ho fatto l'incipit di un thread a parte, questo, il che spero non ti dispiaccia.
Giusto stamattina, coincidenza, intervistato, Umberto Galimberti ha risposto a una domanda sul ruolo che dovrebbe avere la filosofia oggi. I filosofi, ha detto, hanno il compito di
renderci consapevoli che non possiamo applicare ai paesaggi della tecnica le categorie umanistiche, come la morale.
Tempo fa, inoltre, ho letto di quello che secondo un altro filosofo (Ricoeur, mi pare, ma non ricordo bene) dovrebbe essere il compito della filosofia oggi:
fornire definizioni, definire precisamente le cose, più o meno come fa un vocabolario.
Quanto al «produrre qualcosa di nuovo», già Hegel diceva che la filosofia non è che
la «nottola di Minerva», che arriva di notte, quando tutto il lavoro del giorno è già finito, e non ha da far altro che contemplare e intendere il già accaduto. Dopo Hegel è venuto Marx, convinto, al contrario, che i filosofi debbano operare per
cambiare il mondo, non soltanto descriverlo. Ma quale di queste due idee pare aver preso più piede, oggi?
Personalmente sogno «un mutamento antropologico epocale», come sapete, e il presente Cantiere Filosofico dovrebbe avere come fine ultimo la formulazione di un «pensiero forte» (benché appaia una cosa anacronistica) vòlto a tanto:
fondare una nuova episteme, che renda obsoleta l'attuale episteme giudaico-cristiana e compagnia Kant-ante. Meglio porsi obiettivi grossi, no?
Lo scopo del Cantiere Filosofico del Laboratorio Euristico dell'Accademia Palasciania non è dunque esattamente il «puro allenamento a ragionare sulle opinioni altrui», il «tenere in forma le capacità logiche» ecc., o lo è secondariamente; in primis è
capire e carpire. Carpire da qualsiasi castello d'idee i mattoni che sembrano più adatti a costruire il mio, e trasportarli nel Cantiere per combinarli con quelli sfornati da me e - alè! - giocare alle costruzioni...
Perciò quello che è utile alla mia rapina, rapina analoga alle spoliazioni dei ruderi antichi effettuate senza scrupoli dagli edili del medioevo, lo trasporto qui, togliendolo dalla sezione
Idee dell'utenza per il Cantiere Filosofico; e il resto, lo inoltro alla sottosezione
Filosofia, nella sezione
Trattazioni per argomento, nella macrosezione
Il mondo fuori del Laboratorio.
Ora, lasciando da parte cotali delirii d'onnipotenza e tornando in tema: e voialtri che pensate, o che avete altrove udito, su ciò? Qual è il ruolo del filosofo nella società contemporanea?
Edited by Hamlet da Hamelin - 23/9/2006, 03:19