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Il ruolo del filosofo nella società contemporanea, con una piccola antologia di definizioni dello scopo della filosofia

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sedaris
view post Posted on 17/9/2006, 19:17 by: sedaris




salve a tutti!

Sono stato invitato a visitare questo forum e l'ho trovato ricco di contenuti, spunti e notizie.

Volendo parteciparvi, mi sono fermato a questo thread [nota del moderatore: il thread Perché c'è l'essere invece del nulla?, dove il messaggio era originariamente inserito] che mi ha un pò stuzzicato. Da non addetto ai lavori quale sono, volendo rimanere in topic, potrei dire che osservo continuamente eventi che hanno un’unica spiegazione. E non sarei capace di scrivere oltre se non per accodare qualche banale esempio che volentieri vi risparmio.

Ho creduto che lo scopo di thread come questo fosse il puro allenamento a ragionare sulle opinioni altrui, lo scambio di opinioni e conoscenze personali, insomma discutere per tenere in forma le capacità logiche, la memoria, la destrezza compositiva, far fruttare gli studi e i manuali di filosofia tentando di richiamare e organizzare ciò che su scienza e religione o altro hanno detto decine e decine di pensatori illustri da Talete da Mileto in poi.

Quello che mi ha sempre colpito nello studio (distrattissimo) della filosofia è come in epoche passate la filosofia, per una buona fetta, esistesse come discorsi sulla scienza e sul mondo, per poi volgere l’attenzione all’uomo e alla religione, l’estetica, gettando infine propaggini alla linguistica, psicologia e arte.

Sempre da disattento visitatore della filosofia, mi viene quindi da pensare che questo amore per la conoscenza, nei millenni e nei secoli, sia stato continuamente frustrato nei propri obiettivi, svelati puntualmente da altre indagini umane sempre frutto dell’intelletto ma diverse dalla filosofia, tant’è che attualmente l’ingerenza, l’utilità e la presenza della figura del filosofo nella società moderna è relegata a scuole, atenei e programmi televisivi. Forse è l’unica categoria di intellettuali che nel corso dei millenni ha visto disintegrato il proprio valore. Da detentori di gran parte della produzione cartacea (tramandata) insieme a poeti e storiografi, al nulla attuale. Affermazione grossolana che non tiene conto di mille variabili e cambiamenti, di cosa rappresentasse un filosofo in passato e dicome invece lo intendiamo noi oggi, ma su cui forse è ragionevole fermarsi almano per sorridere. Riconosco il contributo della filosofia alla storia e al mondo, alle idee di chi la filosofia l’ha solo letta ma poi ha fatto altro. Più difficile comprendere il valore (utilità?) della filosofia oggi.

Ammetto di non conoscere lo scopo della filosofia sempre che se ne proponga uno ( ma sospetto che desideri averlo visto l’amore per le definizioni, gli assunti, gli assiomi, la ricerca del definitivo, per quanto piccolo, ma definitivo). Probabilmente le risposte della filosofia non sono di dominio pubblico o sono conquiste squisitamente personali, penso alle varie teorie e la ricerca dei limiti, l'uso di definizioni di congetture e ipotesi, lo sforzo di non cadere in errore verbale o di contenuto., il ragionare su non sense e concetti che l’uomo comune ritiene paradossi o semplicemente inutili. Leggendo questo thread, scritto suppongo da giovanissimi, mi viene da pensare che magari può dare piacere usare i mezzi che la filosofia ci mette a disposizione, indipendentemente dallo scopo.

Tempo fa conobbi in treno un ricercatore di Filosofia di un ateneo italiano, e non potei fare a meno di chidere cosa ‘ricercasse’ un filosofo del 2000. Ovviamente mi illustrò sommariamente i diversi ambiti in cui trova ossigeno la filosofia moderna e precisò, alle mie domande che lo incalzavano affinchè mi dicesse praticamente e semplicemente in cosa consistesse il suo lavoro retribuito, che lui si occupava sostanzialmente di fare delle compilazioni, confrontare opinioni diverse su medesimi argomenti, oppure riuscire ad applicare a novità e fenomeni del mondo moderno, idee e pensieri dei filosofi passati, tenendosi sempre aggiornato sulle pubblicazioni di colleghi viventi. Ammise, con innocenza e commiserazione verso di me che gli facevo domande forse un po’ stupide, alzando il sopracciglio, che produrre qualcosa di nuovo non è attualmente un qualcosa che ci si deve aspettare dalla filosofia.

Edited by Hamlet da Hamelin - 18/9/2006, 13:28
 
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15 replies since 17/9/2006, 19:17   10650 views
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