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| Capua, Città di Lettere Morte
Comunicato dell’Accademia Palasciania, 19 marzo 2008
Con orrore constatiamo che la lapide a piazza Medaglie d’Oro è stata sí acconciata là dov’era da correggere POSETTE in POSSETTE, ma in compenso è stata sconciata là dove un KELLE certamente non era da correggere in KELLI e tuttavia – per eccesso di zelo correttista – la E finale è stata uccisa e l’ha sostituita una I! eppure ve l’avevamo ben ricordato, due volantini fa, il Placito intero: SAO KO KELLE TERRE, PER KELLE FINI QUE KI CONTENE, TRENTA ANNI LE POSSETTE PARTE SANCTI BENEDICTI. Sancti numi benedicti! E cosí ci siamo dicti:
SATURNINO. — Dovremmo scrivere un nuovo articolo, come Accademia Palasciania, sull’iscrizione là. Ma a parte questo, come vi dicevo, dovremmo discutere più radicalmente su quanto quella scelta sia sintomo della scarsa cultura della nostra città. Un’iscrizione che non ha il minimo valore intellettuale, morale, o civile. MARZIO. — Certo: è Kitsch. LUNIO. — Non so: in fondo, se non si mette a Capua, dove si mette? SATURNINO. — Ma non la si mette, semplicemente. Un presunto primato (nella storia della lingua) e basta. [A Marzio] Piuttosto, non si poteva citare – che so – qualche frase dalla celebre memoria pontaniana del tuo pro-pro-prozio? MARZIO [tentato]. — Mmm, beh, ma lui ha già la lapide al Comune… SATURNINO. — Comunque, è tutto curioso: la scelta di scrivere, la scelta dell’iscrizione, quella del luogo (per terra)… MARZIO. — Qui ha làpis la cultúr quand’è ben morta.* LUNIO. — Eh? SATURNINO [ride]. — Ah ah!… [Serio] Mi piacerebbe sapere se quegli imbellisci-ville della Giunta hanno ritenuto di doversi rivolgere a qualche figura – dal loro punto di vista – attendibile, culturalmente: uno di quegli eruditi organici, come il prof. de Nettuniis, ad esempio; oppure hanno scelto a capoccia loro. LUNIO. — Infatti vorrei dire: «La prossima volta chiamate a consulenza l’Accademia Palasciania! ’o ffacimmo a ggratísse!». SATURNINO. — Comunque, la questione è veniale, ma fino a un certo punto, perché tradisce un metodo da ignoranti belli e buoni. MARZIO. — E sí: io sarò pure contro il Metodo, feyerabendosamente, ma il troppo stroppia. Difatti ci hanno già stroppiato il Placito.
* Parodia estemporanea del verso «Qui vive la pietà quand’è ben morta» (Inf., XX, 28).Edited by Hamlet da Hamelin - 25/3/2014, 18:26
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