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I come Inceneritori, Inferno, Italia

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view post Posted on 27/1/2008, 16:32
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CITAZIONE (noicheincominciamo @ 22/1/2008, 13:28)
Veronesi [...] ha detto [...] che tra inceneritori e tumori non c'è relazione, gli studi orientati in senso contrario non sono per niente soddisfacenti.

Ebbene...

CITAZIONE
Il celebre professor Umberto Veronesi che in passato aveva già messo in dubbio i danni alla salute umana causati dall'inquinamento provocato dal traffico automobilistico ed appoggiato la scelta del ritorno all'energia nucleare, intervenendo alla trasmissione di Rai3 Che tempo che fa ha difeso l'incenerimento dei rifiuti sostenendo che non ha nessun impatto sulla salute.

Scorrendo tra i tantissimi sponsor della Fondazione Veronesi troviamo importanti acciaierie come Acciai Brianza, Comet, l'Enel che oltre a gestire centrali a carbone ed olio combustibile sta investendo all'estero sul nucleare, Pirelli ed Eni importanti nomi del settore petrolifero, la società Autostrada Ligure Toscana e Veolia, importantissima multinazionale francese che costruisce tra l'altro discariche ed inceneritori di rifiuti e detiene il 49% della società Tecnoborgo Spa di Piacenza che gestisce l'inceneritore di rifiuti di questa provincia.

Come domenica a Pianura disse la dottoressa Gentilini (dei Medici per l'Ambiente), «Ogni volta che un politico, un medico o un industriale, fa un'affermazione che anche solo per buon senso suona "strana", domandiamoci quali conflitti di interesse abbia».

Quando dice, Veronesi, «dobbiamo metterci in testa che non esiste altra soluzione [che gli inceneritori] per lo smaltimento dei rifiuti», dimostra compiutamente la sua ignoranza sul tema o, in alternativa, malafede. Non si scappa. Andate a vedere cosa fanno a Vedelago (TV).

E intanto, soprattutto, andate a sentire qui: MONTANARI RISPONDE A VERONESI

Veronesi non è molto aggiornato, né ha competenza sulle nanopolveri. Non sa nulla di quelle cose, non s'è mai visto a un congresso di ricerca, né s'è mai vista letteratura sua sul tema. Quello che Veronesi sostiene va contro tutta la scienza dal '700 in avanti... Ha detto sciocchezze, e pericolose. Estremamente grave. Poi la gente si illude. Non è così che deve agire un medico.

Autorità non significa autorevolezza...

* * *

Da una lettera di Fabio a Fazio:

«La dottoressa Patrizia Gentilini, oncoematologa iscritta all'ISDE (International Society of Doctors for the Environment) ha pubblicato vari studi sui danni relativi all'impatto ambientale e sanitario degli inceneritori - qui si può visionare una sua relazione filmata: link al video.

Ancora, la Federazione Regionale Emilia-Romagna degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, che Il 10 settembre 2007 ha inviato a tutti i Sindaci, a tutti i presidenti delle Province e a tutti gli Assessori competenti della Regione Emilia-Romagna una lettera in cui si invitano gli amministratori a non concedere autorizzazioni a nuovi impianti di incenerimento nell'Emilia Romagna, lettera che si può leggere qui .

Ed ancora, Le Monde, il quotidiano francese, del 20 ottobre 2007, così recita: "il consiglio dell'ordine dei medici chiede la moratoria della costruzione di nuovi inceneritori". Potete leggere l'articolo qui .

E dichiarazioni in tal senso ne sono state fatte a iosa, gli studi esistono, i danni sono documentati. E, per di più, esistono alternative, come il Trattamento Meccanico-Biologico.

Spero vorrete tener conto di queste informazioni».
 
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view post Posted on 29/1/2008, 00:47
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APPELLO ALL’EUROPA RIVOLTO GIA’ UN ANNO FA SUL PROBLEMA DEI RIFIUTI IN CAMPANIA:


Appello all’Europa

Noi cittadini italiani ed europei, preoccupati per l’appello lanciato dalla UE a proposito della drammatica e potenzialmente irreversibile crisi ambientale-climatica, sentiamo il dovere di richiamare l’attenzione dei Governi sull’inevitabile ricaduta degli effetti dannosi dell’inquinamento prodotto da ogni singola nazione sulle altre e sull’intero pianeta.

La ricerca scientifica ha documentato negli ultimi anni che le sostanze tossiche e inquinanti (diossine, PCB, metalli pesanti, particolato ultrafine ecc..), prodotte dall’incenerimento dei rifiuti, possono arrecare danni irreparabili non solo alla salute delle popolazioni residenti nelle vicinanze di tali impianti inutili, antieconomici e insalubri, ma, attraverso l’inquinamento della catena alimentare, all’intera popolazione umana e agli ecosistemi.

E’ infatti noto che i suddetti “inquinanti organici persistenti” (diossine, PCB ecc..) inquinano tutte le matrici ambientali per migliaia di chilometri, accumulandosi nel corso degli anni; che il vento trasporta per diecine di chilometri il particolato ultrafine (capace di penetrare in profondità nei tessuti e nei nuclei delle cellule, e di danneggiare il DNA); che la “globalizzazione” delle merci e degli alimenti contaminati non ha confini.

Una vasta letteratura scientifica ha ampiamente documentato gli effetti mutageni e cancerogeni di molte delle succitate sostanze, e la loro capacità di alterare i meccanismi di regolazione biochimica di organi e apparati e di interferire con il funzionamento dei sistemi immunitario e neuro-endocrino… contribuendo all’incremento di malformazioni congenite, deficit dello sviluppo, pubertà precoci, disturbi dell’apprendimento e del comportamento, malattie autoimmuni e neuro-degenerative (tra cui l’Alzheimer).

Strategie scorrette e obsolete di processamento dei materiali post-utilizzo e di smaltimento degli scarti industriali e dei rifiuti urbani, unitamente al traffico internazionale di rifiuti tossici, stanno determinando in molte regioni del mondo e in particolare in Campania e nel Mezzogiorno d’Italia (come documentato da numerose inchieste della magistratura e di prestigiose riviste scientifiche internazionali) - a causa dell’inquinamento delle campagne, delle falde acquifere, dei fondali marini e di vaste aree urbane - una vera e propria catastrofe ambientale e sanitaria, le cui reali dimensioni saranno evidenti solo tra anni/decenni.

Sulla base di quanto fin qui descritto, noi cittadini italiani, nella consapevolezza che il compito della salvaguardia dell’ambiente e della tutela della salute siano di competenza dell’Unione Europea, denunciamo le dimensioni e la gravità del disastro ambientale della Campania e di altre regioni italiane, che rischia di contribuire pesantemente alla deriva ambientale e climatica del nostro continente e dell’intero pianeta. Bruciare milioni di tonnellate di rifiuti, sversare e interrare rifiuti tossici, riempire le discariche con le ceneri di fondo provenienti dagli impianti di incenerimento ricche di diossine, furani, PCB, metalli pesanti significa infatti contribuire alla sempre più grave alterazione chimica dell’atmosfera, all’inquinamento delle falde idriche e dell’intero ciclo delle acque, alla distruzione sistematica degli ecosistemi.

Chiediamo, quindi, che le maggiori istituzioni comunitarie si attivino con urgenza per verificare i risultati delle ricerche sul particolato ultrafine, che rappresenta, fra i molti inquinanti prodotti ed emessi dagli inceneritori di rifiuti, quello più pervasivo e dannoso per l’uomo e per gli altri esseri viventi.

Chiediamo, in particolare, che la UE si faccia promotrice di una grande Conferenza internazionale che renda edotti i decisori politici, gli industriali, i tecnici, i medici e i cittadini comuni circa le enormi (e colpevolmente sottaciute) potenzialità biocide del particolato ultrafine: così da convincere tutti circa la necessità di rispettare le leggi comunitarie e nazionali incentrate sulla corretta filiera di trattamento dei materiali post-utilizzo, sulla disincentivazione della termodistruzione degli stessi e sulla rapida eliminazione degli impianti di incenerimento (che soltanto in Italia godono di vergognosi incentivi pubblici (CIP6) grazie ad una norma mendace e immorale che assimila i rifiuti alle fonti di energia rinnovabile).

Forse soltanto l’Europa possiede le risorse culturali e scientifiche per porsi – in un momento drammatico e cruciale per le sorti della nostra civiltà – alla testa di un grande movimento di rinnovamento culturale e morale che deve partire da un ri-orientamento complessivo delle principali modalità e strategie di utilizzo delle risorse energetiche, materiali, idriche, alimentari e genetiche del pianeta… per impedire che un modello di sviluppo insostenibile, fondato su un utilizzo dissennato dei processi di combustione, trasformi l’intera biosfera in un ambiente invivibile per le generazioni a venire.

Dr. LORENZO TOMATIS, President of ISDE “International Society of Doctors for the Environment of Italy” and ex Executive Director of IARC “International Agency for Research on Cancer”;
ALEX ZANOTELLI, Civic Committee of “Toxic Waste Alarm”;
Dr. PATRIZIA GENTILINI, Oncologist & Haematologist ISDE “International Society of Doctors of the Environment” Italy;
Dr. ERNESTO BURGIO, vice president ISDE “International Society of Doctors the Environment” Italy;
Prof. GIUSEPPE COMELLA, Primary oncologist of the “National Oncology Institute Tumours of Naples G. Pascale”;
ANTONIO MARFELLA, Toxicologist and Oncologist of the “National Institute of Tumours G. Pascale”;
Prof. BENEDETTO DE VIVO, Ordinary of “Environmental Geochemical University of Naples, Federico II” (Department of Science of the Earth)
Prof. FRANCO ORTOLANI, Ordinary of “Environment Geochemical University of Naples, Federico II”
Prof. ALBERTO LUCARELLI, President of “Assise of City of Naples” and of “Mezzogiorni d’Italia”.
GUIDO DONATONE, President of “Italia Nostra” in Naples;
RAFFAELE RAIMONDI, President of “Comitato giuridico di difesa ecologica” in Naples
 
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RIFIUTI: LA SCELTA DELL'INCENERIMENTO
E' PERICOLOSA E SUPERATA!

Incontri a Napoli con Paul Connet,
fondatore della rivista "Rifiuti Zero"


Paul Connet è docente di chimica ambientale e tossicologica alla Saint
Lawrence University di Canton, New York. Negli ultimi due decenni ha
studiato le problematiche della gestione dei rifiuti, con
un'attenzione particolare ai pericoli derivanti dall'incenerimento ed
alle alternative di non combustione piu' sicure e piu' sostenibili.
E' stato ospite in numerosi congressi internazionali ed ha realizzato
molti studi e pubblicazioni (anche in video); da quindici anni cura la
pubblicazione del bollettino "Waste not" (Rifiuti zero). E'
considerato uno dei massimi esperti internazionali sulla gestione dei
rifiuti.

Gli incontri previsti dal suo tour in Campania sono:

*Sabato 2 Febbraio conferenza stampa alle ore 17.30 in piazza del Gesù (Napoli)
con Paul Connett e Joan Marc Simon, referente a Bruxelles della
"Global Alliance Incinerator Alternatives" (GAIA).

*Domenica 3 febbraio alle ore 10.30
Paul Connett sarà a Pianura presso la Scuola Media "G. Falcone" , via Evangelista Torricelli

*Lunedì 4 Febbraio alle ore 10.30
ASSEMBLEA PUBBLICA con Paul Connet
presso la Facoltà Di Giurisprudenza,
Aula Pessina, Università Federico II -
Ingresso da Corso Umberto


Rete Campana Salute e Ambiente
([email protected])


* * *

A proposito di Incenerimento...

Dopo anni di boicottaggio della raccolta differenziata ora si cerca di
sfruttare il deflagrare della crisi ambientale per far passare la
pericolosissima truffa degli inceneritori!

Molti non sanno che:

Gli inceneritori producono in grandi quantità polveri sottili e
diossina che sono agenti fortemente cancerogeni. Non a caso, tra gli
inceneritori italiani, quello di Brescia è stato oggetto di una
procedura d’infrazione della comunità Europea per mancata ‘valutazione
d’impatto ambientale’, a Terni è stato chiuso perché troppo inquinante
e a Como è stata pubblicata un allarmata ricerca del CNR in merito
all'impatto sulla salute. Inoltre il termodistruttore che stanno
costruendo ad Acerra è uno dei modelli più vecchi, mastodontici e
inquinanti in circolazione. In molte parti d’Europa invece si sta
perseguendo il superamento degli inceneritori, mentre grandi città
come Sidney e Tel-Aviv adottano da anni metodi alternativi ed
eco-sostenibili.

Circa il 30% dei rifiuti immessi in un inceneritore viene restituito
sotto forma di polveri speciali, che vanno conferite in discariche
‘speciali’. Giusto per continuare il business e il dramma delle
discariche!

L'inceneritore è antieconomico, perché il costo di produzione dei
kilovattori di energia è fuori mercato. Diventa "molto" conveniente
perché prende i finanziamenti derivanti dal cosiddetto ‘CIP6’: è il
prelievo del 7% sulla bolletta ENEL, che dovrebbe essere teoricamente
destinato alle energie alternative e non inquinanti... Dopo il blocco
di questa stortura, votato quest’anno in parlamento, la lobby degli
inceneritoristi ha utilizzato la crisi per ottenere in extremis dal
governo Prodi la copertura dei finanziamenti da CIP6 anche per gli
inceneritori che si vogliono costruire in Campania. In questo modo i 4
milioni di tonnellate di ‘finte ecoballe’ che sono stoccate nella
nostra regione, se bruciate, frutterebbero un profitto di centinaia di
milioni di euro! Ma sarebbe un crimine contro l'ambiente e la salute
di intere popolazioni!

Esiste invece un ciclo di gestione dei rifiuti alternativo ed
eco-sostenibile: Raccolta differenziata ‘porta a porta’, norme sugli
imballaggi, compostaggio e ‘trattamento meccanico biologico’
(naturale) del rifiuto inerte residuo, che a quel punto può essere
messo in siti non pericolosi come sono invece quelli delle polveri da
incenerimento. Il problema di questa alternativa è che non permette di
speculare!

Per maggiori approfondimenti:

http://www.no-burn.org
http://federicovalerio.splinder.com
http://www.centroriciclo.com
 
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Paul Connett:
 
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Dal «Corriere del Mezzogiorno», 3 febbraio 2008:


Connet: «L'inceneritore? Fa bene ai corrotti»

L'impianto di Acerra «è diseconomico e pericoloso». Negli ultimi due decenni Connet ha studiato i pericoli derivanti dall'incenerimento, è considerato uno dei massimi esperti internazionali. A Napoli ha tenuto una conferenza per la Rete Rifiuti Zero in piazza del Gesù, assieme all'oncologo Comella.

NAPOLI - Se per Walter Ganapini, consulente di Bassolino sull'emergenza rifiuti, l'inceneritore di Acerra è «inutile» (l'ex presidente dell'Anpa lo ha detto giovedì al Corriere del Mezzogiorno, preferendo, ha spiegato, un ciclo sostenibile e produttivo dei rifiuti, ndr) per Paul Connet, fondatore della rivista «Rifiuti Zero», docente di chimica ambientale e tossicologica alla Saint Lawrence University di Canton (New York) l'impianto che ci si appresta ad ultimare nei pressi della Montefibre (dove l'Oms per Bertolaso ha recentemente certificato il rischio di nascite con malformazioni al sistema nervoso centrale e urogenitale all'83% ed al palato-labbro al 98% sopra la media nazionale) è anche «preistorico, dannoso e diseconomico».

Negli ultimi due decenni Connet ha studiato i pericoli derivanti dall'incenerimento, è considerato uno dei massimi esperti internazionali. A Napoli ha tenuto una conferenza per la Rete Rifiuti Zero in piazza del Gesù, assieme all'oncologo Giuseppe Comella (che ha parlato di malformazioni, appunto, più che di tumori ai quali invece occorrono anni di esposizione ai veleni per manifestarsi) e con Joan Marc Simon, referente a Bruxelles della Global Alliance Incinerator Alternatives (che ha analizzato la stampa internazionale sul «caso-Napoli »: dal Brasile alla Cina, secondo Simon, i Paesi che additano le cause della crisi partenopea nella camorra e nella mancanza degli inceneritori sono quelli dove «lobby politico-economiche » pure promuovono la realizzazione di impianti che gli stessi Usa, invece, hanno messo al bando dal '95 in favore del riciclo produttivo).

Connet comincia dal 65% di raccolta differenziata di San Francisco, in America, «Paese dove 300 tentativi di realizzare inceneritori sono falliti dall' 85 al '95», per poi passare alla «farsa campana dell'ultima spiaggia», l'inceneritore di Acerra come «soluzione finale » dell'emergenza rifiuti. Smentisce l'ex ministro della Sanità Veronesi, che ha parlato di «rischio zero» per gli inceneritori e «dovrebbe chiedere scusa» agli italiani: «Se questi producono diossina e furani ed anche nanoparticelle di metalli pesanti classificati come cancerogeni e più piccole della misura-parametro (10 micron) dei rilevamenti obbligati dalla legge, e se le ceneri volatili di questi impianti devono catturare queste sostanze - altrimenti vuol dire che l'impianto non funziona - allora la dichiarazione del professor Veronesi non ha alcun fondamento scientifico».

Lo stesso inceneritore di Brescia, il Deus ex machina del problema rifiuti, aggiunge Connet, l'impianto che avrebbe filtri capaci di bloccare veleni di ogni foggia e misura, intanto è stato oggetto di una procedura d'infrazione europea per la mancata Valutazione d'impatto ambientale. Quello di Terni è stato sequestrato da una Procura attenta e chiuso perché troppo inquinante (ha bruciato anche ecoballe napoletane, ndr).

A Napoli tocca Acerra, l'impianto più grande del mondo e meglio foraggiato (contributi Cip6 recuperati in deroga alla Finanziaria con un colpo di coda del governo uscente) mentre Sidney e Tel-Aviv adottano metodi alternativi ed eco-sostenibili; mentre l'Ordine dei Medici di Reggio Emilia invita i Comuni della provincia a rinunciare agli inceneritori lavorando su 500 tumori l'anno; mentre Gorizia sceglie trattamenti meccanici biologici e differenziata, un sistema «che recicla risorse e produce ricchezza e lavoro», molti più posti di lavoro, dice Connet, dell'inceneritore di Brescia: 300 milioni per 80 impiegati.

Ogni 3-4 tonnellate di rifiuti bruciate gli inceneritori ne producono una di cenere tossica. Germania e Svizzera la smaltiscono in miniere di sale. In Giappone alcuni impianti la vetrificano. In Danimarca, la mandano in Norvegia. In Italia non si capisce che fine faccia (provate ad immaginare). Connet parla anche di «responsabilità industriale»: la Xerox Corporation Europe, ad esempio, è capace di reciclare il 95% dei residui in Olanda. E fa un'equazione: frazione residua uguale cattiva progettazione industriale. E parla infine di «corruzione politica, primo scoglio alla differenziata ».

Luca Marconi
 
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Ecco la fine che ha fatto Brescia, città con l'inceneritore MIGLIORE d'Italia...

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La dimostrazione dell'inutilità degli inceneritori

CITAZIONE (Mordecai @ 12/2/2008, 02:20)
Finalmente, ecco quello che elimina inceneritori e discariche: in Italia esiste un centro che ricicla il 100% dei materiali!!!
Recycling 100% Centro Riciclo Vedelago

Dopo ciò è inutile postare qualsiasi altra cosa..
Ce l'abbiamo in Italia la tecnologia che permette di riciclare quello che definiamo non riciclabile!

Visionate il video.. dura 10 minuti.
Evviva la tecnologia al servizio dell'uomo!!!!!!!!!

Quel video che vedemmo al convegno a Pianura!!! grande!!!!! :woot: :woot: :woot:

... Per curiosità ho cercato poi in YouTube! è anche lì! :woot: Quindi se non riuscite (o avete paura) a scaricare il file di cui sopra, vedetevelo almeno qui:

 
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Da www.inceneritori.org, un articolo già di qualche anno fa (ma mi sa che Besancon si scrive Besançon):


VIVERE PRESSO UN INCENERITORE
AUMENTA LA PROBABILITA' DI CONTRARRE UN CANCRO

I risultati di uno studio epidemiologico effettuato
da ricercatori dell'Università di Besancon (Francia)

Gli abitanti che vivono nei pressi dell'inceneritore per rifiuti urbani di Besancon, Francia, hanno una probabilità di contrarre un cancro superiore a quella del resto della popolazione. Lo studio, pubblicato nel giugno 2000 dall'"American Journal of Epidemiology" (*), la più prestigiosa rivista mondiale del suo genere, ha avuto una certa eco in Francia dove funzionano, fra molte polemiche, circa 250 inceneritori, ma non ci pare sia stata riportata sulla stampa italiana, dove la lobby dell'incenerimento sta producendosi in un notevole sforzo propagandistico. Le notizie che riportiamo sono tratte dal sito del Centro nazionale d'informazione indipendente sui rifiuti (www.cniid.org). Per contatti CNIID, 51 rue du FBG St-Antoine, 75 011 Paris.

Alcuni ricercatori dell'Università di Besancon hanno analizzato, con la partecipazione del Registro dei tumori di Doubs, diretta emanazione del Ministero della sanità, la ripartizione dei linfomi non-hodgikiani (LNH) e dei sarcomi dei tessuti molli (STM) a livello di dipartimento. I due "aggregati" - o concentrazioni di cancri - si trovano fra la popolazione che vive nei pressi dell'inceneritore di rifiuti urbani di Besancon. Come per ogni studio epidemiologico è obbligatorio ricordare i suoi limiti, onestamente ricordati dagli autori che però nelle loro conclusioni sostengono che l'insieme dei dati descrittivi spaziali e temporali sono compatibili con una responsabilità potenziale delle diossine prodotte dall'inceneritore anche se allo stadio attuale delle ricerche non è possibile stabilire un legame certo causa-effetto. Solo degli studi individuali permetteranno di avanzare in tale campo.

Fra i punti di forza di questo studio c'è il fatto che esso si basa su dati raccolti in un registro ufficiale dei tumori, tenuto come si è detto dal Ministero della Sanità, e che i risultati simili ottenuti fra gli uomini e le donne escludono possibili cause derivate da attività lavorative e indirizzano la ricerca su eventi ambientali. Anche il grado di approssimazione è pienamente soddisfacente: per quanto riguarda il sarcoma per esempio esistono solo quattro probabilità su mille che la concentrazione di casi attorno all'inceneritore sia dovuta al caso. In definitiva lo studio stima che la coerenza dei risultati per i sarcomi dei tessuti molli e per i linfomi non-hodgikiani sia notevole.

Lo studio francese dovrebbe far sorgere dei dubbi fra quegli amministratori che ritengono che l'incenerimento dei rifiuti sia un sistema comodo e veloce per risolvere il problema dei rifiuti. Naturalmente ci riferiamo e coloro che non hanno ancora "incassato" le attenzioni dei molti commessi viaggiatori delle multinazionali dell'incenerimento che stanno girando l'Italia per piazzare i loro inquinanti impianti.



(*) "Sotf-Tissue Sarcoma and Non-Hodgkin's Lymphoma Clusters around a Municipal Solid Waste Incinerator with High Dioxin Emission Levels", di J.F. Viel, P. Arveux, J. Baverel,, J-Y Cahn, in American Journal of Epidemiology, 26 giugno 2000.
 
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view post Posted on 15/3/2008, 01:07
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Notevole speciale inceneritori di Caserta24ore!, con video ecc.: vedi: http://www.caserta24ore.it/specialeinceneritori.php
 
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view post Posted on 18/4/2008, 21:27
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Lettera aperta di Umberto Guidoni, astronauta ed europarlamentare (mio il grassetto e lo smile):


Cari tutti,
vi ringrazio per aver mandato moltissime mail in merito a questo argomento. Sono contento di vedere cittadini che si mobilitano per migliorare la qualità di vita e, quindi, l'ambiente che che ci circonda.

Ormai da qualche anno mi occupo, insieme ad altri parlamentari europei, di ambiente, della sua tutela e delle stategie che promuovono lo sviluppo sostenibile.

Pochi giorni fa, la commissione Ambiente del Parlamento europeo ha adottato il rapporto, redatto dalla deputata Caroline Jackson (Regno Unito, Popolari), sulla proposta di una nuova direttiva quadro sui rifiuti. Sono stati adottati una serie di emendamenti presentati dal gruppo dei Verdi che, insieme a quelli presentati dal gruppo Socialista e dalla Sinistra Unitaria europea, rafforzano la prevenzione, il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti.

:) Si è riusciti a non far considerare gli inceneritori, indipendentemente dal loro grado di efficienza energetica, come una forma di recupero.

Siamo riusciti a sventare il tentativo fortemente voluto dalla Commissione e dalle lobby di far passare l’incenerimento come un processo virtuoso di recupero di energia e poter così accedere, come accade ancora in vari Stati membri tra i quali anche l’Italia, a soldi e incentivi che dovrebbero essere destinati alle vere energie rinnovabili.

Di particolare rilevanza è stata l'adozione di una gerarchia dei rifiuti, costituita da 5 livelli e con un ordine di priorità ben preciso. Gli Stati membri si devono impegnare per la prevenzione e la riduzione dei rifiuti, il riutilizzo, il riciclaggio(e altre forme di recupero) e, ultima istanza, lo smaltimento dei rifiuti, purchè avvenga in modo sicuro ed ecologico.

Altro successo è stato conquistato con la definizione di obiettivi di riduzione e di riciclaggio ben precisi: il 50% dei rifiuti domestici e il 70% di quelli delle costruzioni e degli industriali devono essere riciclati.

Tra alcune settimane, il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria, dovrà definitivamente approvare la direttiva. Nei pochi giorni che mancano, dobbiamo intensificare gli sforzi affinché i buoni risultati raggiunti in Commissione Ambiente non vengano sviliti e affinché i punti maggiormente problematici vengano migliorati. Vi terrò aggiornati sull'esito del voto finale.

Come saprete, infine, la Corte di Giustiza europea ha condannato l'Italia per il mancato rispetto della normativa europea in materia di discariche: l'ennesima condanna che l'Italia subisce in materia ambientale. La Commissione monitorerà l'adeguamento del nostro Paese alla sentenza, in caso contrario ci sarà una procedura d'infrazione che prevede multe dai 10 milioni di euro in su.

Noi continueremo a fare il nostro lavoro, con il massimo impegno e dedizione. Lotteremo con grande passione, propria di chi ha a cuore le sorti del Paese, consapevoli di rappresentare in Europa un popolo che ha voglia di cambiare e che si impegna per costruire un futuro migliore.

Un caro saluto,
Umberto Guidoni
 
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view post Posted on 23/4/2008, 00:44
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Interessante articolo su come in Campania si manipola l'informazione:

I galli sulla monnezza. Tifosi degli inceneritori: conflitti d’interesse.
 
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E-mail di Umberto Guidoni, astronauta ed europarlamentare:


Cari tutti,
vi ringrazio per aver mandato moltissime mail in merito a questo argomento. Sono contento di vedere cittadini che si mobilitano per migliorare la qualità di vita e, quindi, l'ambiente che che ci circonda.
Ormai da qualche anno mi occupo, insieme ad altri parlamentari europei, di ambiente, della sua tutela e delle stategie che promuovono lo sviluppo sostenibile.
Pochi giorni fa, la commissione Ambiente del Parlamento europeo ha adottato il rapporto, redatto dalla deputata Caroline Jackson (Regno Unito, Popolari), sulla proposta di una nuova direttiva quadro sui rifiuti. Sono stati adottati una serie di emendamenti presentati dal gruppo dei Verdi che, insieme a quelli presentati dal gruppo Socialista e dalla Sinistra Unitaria europea, rafforzano la prevenzione, il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti.
Si è riusciti a non far considerare gli inceneritori, indipendentemente dal loro grado di efficienza energetica, come una forma di recupero.
Siamo riusciti a sventare il tentativo fortemente voluto dalla Commissione e dalle lobby

di far passare l’incenerimento come un processo virtuoso di recupero di energia e poter così accedere, come accade ancora in vari Stati membri tra i quali anche l’Italia, a soldi e incentivi che dovrebbero essere destinati alle vere energie rinnovabili.


Di particolare rilevanza è stata l'adozione di una gerarchia dei rifiuti, costituita da 5 livelli e con un ordine di priorità ben preciso. Gli Stati membri si devono impegnare per la prevenzione e la riduzione dei rifiuti, il riutilizzo, il riciclaggio(e altre forme di recupero) e, ultima sitanza, lo smaltimento dei rifiuti, purchè avvenga in modo sicuro ed ecologico.
Altro successo è stato conquistato con la definizione di obiettivi di riduzione e di riciclaggio ben precisi: il 50% dei rifiuti domestici e il 70% di quelli delle costruzioni e degli industriali devono essere riciclati.
Tra alcune settimane, il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria, dovrà definitivamente approvare la direttiva. Nei pochi giorni che mancano, dobbiamo intensificare gli sforzi affinché i buoni risultati raggiunti in Commissione Ambiente non vengano sviliti e affinché i punti maggiormente problematici vengano migliorati.
Vi terrò aggiornati sull'esito del voto finale.
Come saprete, infine, la Corte di Giustiza europea ha condannato l'Italia per il mancato rispetto della normativa europea in materia di discariche: l'ennesima condanna che l'Italia subisce in materia ambientale. La Commissione monitorerà l'adeguamento del nostro Paese alla sentenza, in caso contrario ci sarà una procedura d'infrazione che prevede multe dai 10 milioni di euro in su.
Noi continueremo a fare il nostro lavoro, con il massimo impegno e dedizione. Lotteremo con grande passione, propria di chi ha a cuore le sorti del Paese, consapevoli di rappresentare in Europa un popolo che ha voglia di cambiare e che si impegna per costruire un futuro migliore.
Un caro saluto,
Umberto Guidoni
 
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Umberto Guidoni, europarlamentare Pdci, ha presentato un'interrogazione prioritaria alla Commissione europea per chiedere se il Dpcm che allarga il campo d'applicazione del segreto di Stato ad una lunga serie di infrastutture critiche tra le quali "gli impianti civili per produzione di energia " (siti per il deposito delle scorie nucleari, centrali nucleari, rigassificatori e inceneritori) non sia in contrasto con la direttiva europea che disciplina l'accesso del pubblico all'informazione ambientale. Di séguito il testo integrale dell'interrogazione:


Il 1° Maggio 2008 in Italia è entrato in vigore il Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) che allarga il campo d'applicazione del segreto di Stato, in nome della tutela della sicurezza nazionale, ad una lunga serie di infrastutture critiche tra le quali "gli impianti civili per produzione di energia". Questo significa che i siti per il deposito delle scorie nucleari, nuovi impianti civili per produzione di energia, centrali nucleari, rigassificatori, inceneritori/termovalorizzatori potranno essere coperti da segreto di Stato. Segreto che si estende anche agli iter autorizzativi, di monitoraggio, di costruzione e della logistica di tutta la filiera.

Si legge nel Dpcm: "nei luoghi coperti dal segreto di Stato le funzioni di controllo ordinariamente svolte dalle aziende sanitarie locali e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sono svolte da autonomi uffici di controllo collocati a livello centrale dalle amministrazioni interessate che li costituiscono con proprio provvedimento" e le amministrazioni "non sono tenute agli obblighi di comunicazione verso le aziende sanitarie locali e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco a cui hanno facoltà di rivolgersi per ausilio o consultazione". Di fatto vengono poste sotto il segreto di Stato anche le informazioni, le notizie, i documenti, gli atti e le attività attinenti alle materie di riferimento. In altre parole un vero e proprio divieto di divulgazione, in quanto chiunque dovesse rendere noto, per esempio, l'esistenza di una discarica di scorie nucleari nel proprio comune, rischierebbe fino a cinque anni di reclusione (art. 261 del Codice penale).

Considerando la direttiva n. 2003/4/CE adottata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell'Unione Europea in data 28 Gennaio 2003 che disciplina l'accesso del pubblico all'informazione ambientale, non ritiene, la Commissione, che questo decreto italiano sia in contrasto con la direttiva di cui sopra?

Non ritiene la Commissione, in virtù dell'art. 4 della direttiva 2003/4/CE, di dover attuare azioni politiche e verifiche tecniche nei confronti di questo decreto per garantire l'accesso del pubblico all'informazione ambientale?
 
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view post Posted on 27/5/2008, 21:29
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Repubblica titola: "Rifiuti. Ultimatum ai ribelli". Propone un indovinato accostamento con un mitragliere in Afghanistan, di certo casuale. Repubblica dovrebbe invece titolare: "Rifiuti. Ultimatum agli inceneritori", con una foto non casuale dell'Impregilo. Sarebbe un atto di coerenza. Jacopo Fo cita un articolo dell'ultimo Venerdì di Repubblica: ben 435 ricerche scientifiche provano un forte aumento di tumori e nascite malformi in prossimità degli inceneritori.


Mi diverto.
E’ ormai chiaro che dentro i giornali italiani si combatte una battaglia durissima tra i direttori e un pugno di giornalisti che si rifiutano di tacere sempre e comunque.
Così abbiamo delle piccole soddisfazioni: alcune notizie bomba finalmente vengono pubblicate. Non le vedete in prima pagina, non hanno titoli a 9 colonne, non sono correlate da interviste e commenti. Però le notizie escono.
Ad esempio vengono pubblicate sul numero 1052 del Venerdì di Repubblica (16 maggio) a pagina 90 (coincidenza o magia alchemica il fatto che la paura nella Smorfia napoletana corrisponde al numero novanta?).
Ecco l’articoletto, secco secco. Un grande pezzo di sintesi giornalistica, probabilmente contrattato parola per parola in riunioni infuocate dei caporedattori, oppure sfuggito per errore alla penna rossa dei censori… Questo articolo credo che alla fine sia uscito perchè protetto dalla Divina Provvidenza in persona, è comunque stato stampato, nero su bianco, e ci dice che 435 (QUATTROCENTO TRENTACINQUE) ricerche scientifiche internazionali provano un aumento di tumori e nascite malformi spaventoso in prossimità dei termovalorizzatori.
Senza commento. Senza due righe di scuse verso il povero Beppe Grillo accusato con ogni tipo di cattiveria dalle colonne dello stesso giornale per essersi permesso di dire esattamente la stessa cosa: gli inceneritori puoi anche chiamarli termovalorizzatori ma ti ammazzano comunque.
Una nota stilistica che permette di capire appieno il meccanismo perverso utilizzato dai media per rendere di scarso interesse notizie di importanza capitale.
Il titolo può essere un modo per indurre le persone a leggere un articolo oppure a non leggerlo.
Se questo articolo fosse stato: “Aveva ragione Grillo gli inceneritori uccidono!” avrebbe destato grande curiosità. Allora lo hanno intitolato in modo tale da tagliargli le gambe: “Emissioni: Una ricerca francese sottolinea il rapporto diossina-cancro
QUANDO LA SALUTE SE NE VA IN FUMO (TOSSICO).
Capisci l’astuzia: non ti dice che le ricerche sono 435, come viene specificato poi nell’articolo. Non si pronuncia la parola proibita INCENERITORE. Si parla di EMISSIONI… Termine vago come la melma.
Questa tattica in effetti funziona. I lettori accorti dicono: “Però alla fine Repubblica le notizie le dà!” E continuano a comprarla. Mentre il 95 per cento dei lettori, un po’ meno attenti, non si accorge di quella notizia così imbarazzante.
Prova ne è che sono passati 5 giorni dall’uscita del Venerdì e se cerchi sul web: “diossina istituto statale di sorveglianza sanitaria francese”, non trovi niente a proposito di questa colossale notizia!
E non trovi niente neanche se digiti “diossina 435 ricerche PubMed”
Comunque giudica tu: ecco il testo integrale:

Nelle popolazioni che vivono in prossimità di impianti di incenerimento dei rifiuti è stato riscontrato un aumento dei casi di cancro dal 6 al 20 per cento.
Lo dice una ricerca, resa pubblica dall’istituto statale di sorveglianza sanitaria francese, l’ultima delle 435 ricerche consultabili presso la biblioteca scientifica internazionale PubMed che rilevano danni alla salute causati dai termovalorizzatori per le loro emissioni di diossina, prodotta dalla combustione della plastica insieme ad altri materiali. Questa molecola deve la sua micidiale azione alla capacità di concentrarsi negli organismi viventi e di penetrare nelle cellule. Qui va a “inceppare” uno dei principali meccanismi di controllo del Dna, scatenando le alterazioni dei geni che poi portano il cancro e le malformazioni neonatali.


(Il pezzo non è firmato ma sta all’interno di una specie di box dentro un articolo di Arnaldo D’Amico.)
Spero ci si renda conto dell’importanza dell’ufficializzazione di una simile notizia: e ti invito quindi a farla girare e ripubblicarla sul tuo sito. Se riusciamo a far sapere a molti italiani come funziona questo giochetto dell’informazione ridimensionata (non censurata, non libera, omogenizzata) potremmo creare qualche altro problema ai signori dei giornali. Loro ormai lo sanno che chi legge i quotidiani poi va su internet…
FACCIAMOLI PIANGERE!
CITIAMOLI A MARTELLO OGNI VOLTA CHE PER SBAGLIO DICONO LA VERITA’.
Usare la forza dell’avversario per farlo cadere.

Jacopo Fo
 
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view post Posted on 6/9/2008, 18:43
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Da «Il Tirreno» del 3 settembre 2008:


«Truccati per anni i dati sulla diossina»

Il sospetto alimentato da Veolia, il colosso francese che aveva acquistato l'inceneritore dalla Termomeccanica. Un hard disk al vaglio degli inquirenti che cercano prove a conferma dell'ipotesi del software taroccato. Intanto gli abitanti della zona insorgono: "Qui moriamo tutti"

PIETRASANTA. I risultati delle analisi sulle emissioni dell'inceneritore del Pollino sarebbero stati "taroccati". E' l'ipotesi investigativa al vaglio della magistratura lucchese dopo l'esposto che "Veolia", la società francese che ha rilevato l'impianto dalla "Termomeccanica", ha presentato alla Procura della repubblica. Il capo dell'impianto è stato sospeso precauzionalmente, gli inquirenti hanno sequestrato un hard disk, perché - secondo quel che si sospetta - le falsificazioni sarebbero state sistematiche, affidate ad un software messo a punto proprio per far rientrare sempre i dati sugli scarichi di polveri e gas nei limiti previsti dalla legge.

Gli abitanti della zona lo sospettavano e lo denunciavano da tempo: l'inceneritore emette monossido di carbonio e diossine. "Qui muoriamo tutti..." E questa che sta per finire è l'estate della verità e dello scandalo. Prima i risultati dell'Arpat che segnalano una presenza delle diossine quattro volte superiore ai limiti previsti dalla legge nel periodo compreso tra il 23 giugno e il 15 luglio. Poi la svolta nelle indagini, preceduta anche da una lettera anonima: la magistratura punta gli occhi su un programma informatico destinato, secondo l'accusa, ad alterare sistematicamente i risultati delle analisi.

Non lo dicono gli ambientalisti arrabbiati, i comunisti di Rifondazione o gli anarchici che da queste parti non mancano. Lo conferma il procuratore della repubblica di Lucca Giuseppe Quattrocchi: «Quella del software realizzato per falsificare i dati è un'ipotesi investigativa».

A dar corpo ai sospetti è però l'esposto di "Veolia", il colosso francese che ha comprato gli impianti dalla "Tev", il ramo ecologico di Termomeccanica, che si sente truffata ed è costretta a fermare una delle due linee di incenerimento dei rifiuti. Ma se i francesi si sentono imbrogliati, la gente è sempre più convinta e preoccupata di aver respirato per anni aria inquinata da monossido di carbonio e diossine. Le loro proteste si sono sempre infrante sul muro di una condotta dolosa, che chiama in causa l'intera gestione dell'inceneritore di Falascaia e chi avrebbe dovuto controllarla.

Ci voleva il danno economico procurato ad un'azienda forte quale la società francese per far scoppiare il bubbone. Ma il sospetto è che di bubboni, su queste dolci colline pietrasantine, ne siano scoppiati altri. Troppi. La gente lamenta un grande numero di malattie cancerose alle vie respiratorie, si ricordano i risultati di un'indagine della clinica pediatrica dell'università di Pisa che aveva focalizzato nell'area compresa tra Viareggio e Pietrasanta un picco di pubertà precoce nelle bambine, che diventano donne, ma non nella statura e nel fisico, che resta quello della pubertà.

Adesso è una grande corsa a prendere le distanze. La Provincia di Lucca ha prelevato campioni di latte e miele e li ha inviati al laboratorio di analisi di un'università romana per verificare l'eventuale presenza di polveri e gas. Le amministrazioni comunali che fanno parte del consorzio per lo smaltimento dei rifiuti, presieduto dal sindaco di Seravezza Ettore Neri, annunciano la volontà di costituirsi parte civile nei confronti della "Tev".

Cosa che sarebbe intenzionato a fare anche Enrico Friz, direttore operativo per l'Italia di "Veolia". Sono loro, in effetti, ad aver acquistato un impianto che è stato subito chiuso e per rimetterlo in sicurezza dovranno spendere dieci milioni di euro. Sono incavolati, ma questo - come dicono loro - ça va sans dire.

Giuliano Fontani
 
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31 replies since 17/5/2007, 01:24   2337 views
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