QUESTO FORUM È IN DISUSO! IN USO È, INVECE, IL BLOG palasciania.blogspot.com DOVE VI ASPETTIAMO LIETAMENTE ONDE ALLIETARE LA VOSTRA MENTE. :)

Perché c'è l'essere invece del nulla?, E perché ci poniamo questa domanda?

« Older   Newer »
  Share  
annodato
view post Posted on 23/9/2006, 21:37




Vorrei rispondere meno velocemente, so di essere molto impreciso, ma o così o nulla :D ! Perdonate le inesattezze e le ambiguità.

CITAZIONE (Hamlet da Hamelin @ 20/9/2006, 16:44)
CITAZIONE (annodato @ 20/9/2006, 15:28)
in ognuno di loro c'è qualcosa dell'altro

Mmm, se nell'essere c'è qualcosa del nulla, questo qualcosa che cosa può mai essere?
E che cosa sarebbe quel qualcosa dell'essere che possiamo trovare nel nulla?

Prima di tutto non è una cosa, perché la cosa (l'oggetto) non è la cosa in sé ma la cosa definita, la cosa separata dal nulla, in realtà per definire un oggetto bisogna:
1) Come dice Prieto, separare l'oggetto da tutto ciò che è diverso da lui;
2) separare l'oggetto, insieme a tutto ciò che è diverso da lui, da tutto ciò che non è.
La cosa è il risultato di questa operazione, anche la cosa "operazione" naturalmente.
Domanda: e come potremmo mai fare questa operazione se non in virtù (in dono) di una conoscenza che già contiene sia il nulla che l'essere? E se tale operazione è possibile a partire da questa conoscenza, come possiamo sperare poi che essa scompaia nell'ignoranza più assoluta? No! Nell'abisso nietzschiano non c'è il nulla, come qualcuno erroneamente crede, ma c'è l'ignoranza umana. Nessun abisso, tuttavia, ha il potere di cancellare l'ignoranza (di renderla invisibile), perché come aveva ben intuito Nietzsche, anche l'ignoranza e non solo l'uomo ha gli occhi per vedere.
CITAZIONE
CITAZIONE
lasci fuori il nulla (il vuoto)

Come si può dunque infilare il nulla in una episteme?

Non si può! Il nulla è già dentro, e senza alcun intervento umano. Allora tu dirai: dunque non sbaglio a lasciarlo fuori. Sì, certo, ma lo puoi fare ingenuamente, cioè senza saperlo.
CITAZIONE
CITAZIONE
non c'è una razionalità più estesa della razionalità che c'è.

Ma, voglio dire, se anziché considerare solo il principio causa/effetto, nella razionalità ficcassimo anche altre cose? che ne so, il sincronismo junghiano (o è roba vecchia?) ecc.

Mi ripeto, non c'è bisogno (se non il piacere). Dire "2 = 2" è già di una irrazionalità assoluta, su cui si basa tutta la matematica (la scienza), perché dire che 2 è uguale a 2 significa dire che una cosa è uguale ad un'altra (e non è un errore, che sia chiaro). La questione che complica le cose è riassunta dalla differenza di impostazione tra Platone e Aristotele. Dice Carlo Sini: "Aristotele pensava l'uno come misura del molteplice e pensava bene: sul piano del significato. Ma Platone pensava l'uno come dismisura del molteplice e aveva a sua volta ragione: sul piano dell'evento". Stare da una parte o dall'altra è fondamentale per porre gli obiettivi (e quindi il senso) della filosofia.
CITAZIONE
CITAZIONE
il nulla e l'essere giocano nella stessa squadra, se vince l'uno vince anche l'altro!

Forse sarebbe il caso di definire meglio, qui (anche se le definizioni ecc. ecc.), cosa intendi per essere e nulla, sennò m'è troppo gnomica 'sta cosa!, ehm.

Hai ragione, è poco chiaro, ma non ho altra possibilità che, come ho tentato di fare anche in questo messaggio, aggiungere piccole cose che potebbero pian piano chiarire un po' la mia posizione (anche a me, non c'è che dire)!
 
Top
15 replies since 2/8/2006, 19:41   2793 views
  Share